Cum clave – vicari di Cristo

Non disinteressatevi della Storia della Chiesa cattolica, questa, come la politica, si interesserà comunque di Voi e cercherà sempre, finché gli sarà permesso e con tutte le sue forze, di regolare ogni aspetto della vita umana. E’ parte indelebile del suo DNA. Non fatevi ingannare, la Chiesa cattolica non è cambiata, è stata costretta ad adeguarsi, ma rifiuta il mondo della ragione se sorda al «messaggio che le viene dalla fede cristiana*».

I Cattolici sostengono, quasi fosse un’ovvietà, che il papa, la cui sede oggi è vacante, è il vicario di Cristo in terra; in tale veste esercita il ministero petrino finalizzato al bene della Chiesa e di coloro che hanno fede in Dio. Ripercorrendo a ritroso la gerarchia celeste, poco sopra del papa troviamo Cristo, Figlio Unigenito di Dio, Dio e lo Spirito Santo. Questi ultimi, tralasciando ogni aspetto razionale e rimandando al futuro l’argomento, costituiscono la Trinità, ossia un Dio unico in tre persone divine, uguali e distinte (Padre, Figlio e Spirito Santo). Il papa, per farla breve, per i cattolici è il rappresentante di Dio sulla terra di colui che, secondo il racconto della genesi biblica, ha dato vita all’universo e a ogni meraviglia che si mostra ai nostri occhi. Non c’è sul pianeta un altro uomo che può affermare, documenti alla mano, di essere procuratore di Dio, e non esiste sulla terra un’autorità superiore a quella del pontefice. Viene naturale, quindi, pensare che Dio, onnisciente e onnipotente, nel corso dei secoli abbia scelto con cura i propri rappresentanti, andando a “pescare” tra gli umili e i puri di cuore, illuminandoli tutti con i doni dello Spirito santo.

Prima della nascita di Cristo non ci furono papi, e Dio, che non era particolarmente misericordioso con l’umanità, si rivolgeva direttamente alle sue creature, senza intermediari; così avvenne, secondo l’Antico Testamento, con Adamo, Eva, Caino, Abele, Noè, i patriarchi e i profeti. Ci si chiede allora, a ragion veduta: quand’è che Dio decise di nominare il suo vicario sul pianeta terra? E se il papa è il vicario di Dio, dialoga col Rappresentato o si limita da 2000 anni a ravanare nelle Sacre Scritture? La prima domanda ha una risposta semplice contenuta in poche parole del Vangelo secondo Matteo, parole che hanno permesso alla Chiesa Cattolica di creare una struttura organica piramidale, un’organizzazione aziendale che, per la prima volta nella storia umana, è riuscita a vendere un sogno. Un business basato sulla Parola1 e i suoi derivati, un prodotto con caratteristiche uniche, con migliaia di punti vendita e assistenza garantita h24. Ritornando a Matteo, Cristo afferma:”Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno contro di essa. (Matteo 16, 18). Con questa frase la Chiesa ha posto le basi per il primato papale e la successione apostolica, così giustificando, per secoli, il suo potere temporale e spirituale. Tanto è bastato, nulla di più, per essere trasportati sulla sedia gestatoria.

Fin qui si è capito che, per la Chiesa apostolica romana, il primo papa è stato Pietro in virtù dell’investitura di Cristo. Dei primi successori di Pietro, in realtà, si hanno notizie frammentarie, false o assai incerte. Questi papi «appaiono sulla scena solo qualche centinaio di anni dopo gli avvenimenti narrati dai Vangeli. Sono spesso degli avventurieri che si assicurano, attraverso la pensata geniale della loro “parentela” divina, posizioni di incontestabile potere e ne traggono vantaggio per se, per la propria corte, per la propria discendenza. Tra loro c’è che si da alle gioie terrene in maniera perversa (libidine sessuale etero e omo, pedofilia, incesto) c’è chi nomina cardinali i propri figli e i propri nipoti ancora fanciulli, chi si arricchisce a dismisura attraverso il mercato delle indulgenze (per i creduloni) e delle concessioni di cariche e onori (per i più furbi), oltre che con l’iniqua tassazione dei poveri e lo sfruttamento della prostituzione, chi ricatta altri potenti con la minaccia della scomunica, chi sfoga il proprio sadismo su coloro che sospettano in disaccordo con l’operato della Chiesa2» Diremmo oggi, degli emeriti delinquenti, alcuni dei quali santificati e riconosciuti dottori della Chiesa. Nell’anno 896 e.v. papa Stefano VI, illuminato dallo Spirito Santo e munito di procura con rappresentanza Divina, fece esumare per sottoporlo a processo il cadavere del defunto papa Formoso, pontefice dall’891 all’896, perché ritenuto responsabile di numerosi crimini. Al cadavere, vestito con i sacri paramenti pontifici, venne garantito il diritto di difesa (sig!). Il processo si concluse con la condanna del cadavere, che venne martoriato, amputato, trascinato per le vie di Roma e gettato nel Tevere. Misericordia Divina!

Quello che precede non è neanche il prologo di tutti i crimini commessi dai papi nel corso dei secoli, ecco perché ci deve chiedere se Gesù, figlio di Dio onnipotente e onnisciente, abbia potuto e voluto assegnare il primato a Pietro e ai suoi successori;  «Talvolta le celebri parole fondative della Chiesa sono state considerate uno dei falsi più clamorosi del N.T., elaborato dalla gerarchia romana e interpolato nel II secolo3». No, Gesù non ha mai voluto una Chiesa, tantomeno gerarchica e dominatrice, e mai ha avuto intenzione di dar vita al primato petrino. Ma di questo scriverò ancora, diffusamente, nel prossimo futuro.

Alla seconda domanda, nel silenzio assoluto del passato, può rispondere solo il neo rappresentante, attendiamo con fede la sua elezione, ispirata, naturalmente, dallo spirito Divino. Magari ci sorprenderà con notizie sconvolgenti. Speriamo indossi le pantofole rosso papale, pizzi e merletti, sono una sciccheria.

 

* Se però la ragione – sollecita della sua presunta purezza – diventa sorda al grande messaggio che le viene dalla fede cristiana e dalla sua sapienza, inaridisce come un albero le cui radici non raggiungono più le acque che gli danno vita. Perde il coraggio per la verità e così non diventa più grande, ma più piccola. Applicato alla nostra cultura europea ciò significa: se essa vuole solo autocostruirsi in base al cerchio delle proprie argomentazioni e a ciò che al momento la convince e – preoccupata della sua laicità – si distacca dalle radici delle quali vive, allora non diventa più ragionevole e più pura, ma si scompone e si frantuma. (Benedetto XVIper l’incontro con l’Università degli Studi di Roma La Sapienza, dal Vaticano, 17 gennaio 2008) 

1 v. Bruno Ballerini, Gesù lava più bianco, ovvero come la Chiesa invento il marketing, Edizioni Millennium Fax, Roma.

2 Andrea Prova, prefazione a Roberto Renzetti, La Chiesa contro Gesù, I parte, Tempesta Editore, Roma, 2013.

3 Karlheinz Deschner, Il gallo cantò ancora, Storia critica della Chiesa a cura di Costante Mulas Corraine, Massari Editore, Bolsena (VT), 1998.

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